forgotten 2017

Forgotten

REGISTA:     Hang-jun Jang
NAZIONE:     
ANNO:        2017
DURATA:      108 min

forgotten 2017
SANGUE       
TRASH       
VIOLENZA       
SESSO       
PAURA        
SORPRESA          
WEIRD       •  •  • 

TRAMA 1997: il giorno stesso del trasloco nella nuova casa, Jin-seok si vede rapire il fratello maggiore davanti agli occhi, per poi assistere incredulo al suo ritorno dopo 19 giorni. Ma a Jin-seok qualcosa non torna: infatti sia il fratello, sia i loro genitori sembrano nascondergli qualcosa… 

 ATTENZIONE SPOILER

1 Non siamo nel 97, ma nel 2007; Ji-seok è accusato di essere l’assassino di 2 persone uccise 20 anni prima, senza però ricordare nulla. Un ragazzo, con la collaborazione di uno psicologo e di un’attrice, fa ipnotizzare Ji-seok facendogli credere di essere nel 97, in compagnia dei suoi famigliari e a sua insaputa nella stessa casa degli omicidi, sperando con ciò di fargli tornare la memoria.

2 1997: i genitori di Ji-seok in realtà morirono in un incidente mentre il fratello rimase in coma. Disperato perché ha bisogno di molti soldi per salvare il fratello, accetta di commettere un omicidio a pagamento, ma le cose finiscono male e a morire sono il padre (mandante dell’omicidio), la moglie (la vittima designata) e la loro figlia.

3  2007: Ji-seok, in seguito a un incidente, riacquista la memoria degli ultimi 20 anni e si dichiara colpevole al ragazzo che l’aveva rintracciato. Quest’ultimo era così convinto della sua colpevolezza perché era il figlioletto/fratellino delle vittime, nonché testimone oculare del massacro. Si suicideranno tutti e due, entrambi accomunati da una vita di sofferenze.


RECENSIONE  I coreani sembrano condividere con gli spagnoli una certa predilezione per i thriller; come per gli uni è da ritenersi fondamentale il cinema di Amenabar, per gli altri lo è stato quello di Park Chan wook. Ottima introduzione e descrizione dei personaggi, apporto tecnico di grande qualità, struttura narrativa frammentata, ricorso continuo a flashback… un finale che cambia tutto. Gli elementi sono pressoché gli stessi di Oldboy, pertanto si può definire Forgotten un’opera derivativa, ma sicuramente di ottima fattura. Il problema principale resta, a mio parere, il secondo atto, ovvero un lungo finale, che rappresenta la forza e al tempo stesso il limite di questo film. Molte sorprese, forse troppe, che lo rendono sì geniale, ma anche meccanico e didascalico. La sorpresa del primo twist lascia presto spazio all’amara sensazione di un eccesso di artifizio e soprattutto di aver assistito a due film (primo e secondo atto) totalmente a sé stanti.


VOTO: ***½

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